Non sono solo fumetti, Lichtenstein a Colonia è tutto da scoprire

In Il Sole 24 Ore online
Un Lichtestein tutto da scoprire. Non tanto o non solo il pittore che riproduce frammenti di fumetti di Donald Duck o Bugs Bunny, facendoli propri. Quanto l'artista a 360 gradi. Quello della pittura e della scultura, del confronto con gli stili artistici dell'espressionismo, del futurismo, del cubismo, del surrealismo e della pittura paesaggistica. Quello che reinterpreta i lavori e le peculiarità stilistiche di colossi come Monet, Matisse e Dalì, in maniera ironica e magistrale allo stesso tempo.

Direttamente dalla Triennale di Milano, la mostra dedicata ad uno dei principali fondatori della pop art americana, "Meditazioni sull'arte", è sbarcata a Colonia, al Museo Ludwig, in forma un po' diversa, col titolo "Roy Lichtestein. Kunst als Motiv", organizzata in stretta collaborazione con la Fondazione Roy Lichtenstein e curata da Gianni Mercurio e Stephan Diederich.
«Penso», sono parole di Lichtenstein, «che a partire da Cézanne, l'arte sia diventata estremamente romantica e irreale, è diventata utopica, e sia sempre più staccata dalla realtà circostante e abbia acquisito un carattere sempre più introspettivo. Fuori c'è il mondo, il vero mondo. La pop art è rivolta al mondo».

L'artista newyorkese comprendeva che, nonostante apparisse anonima e meccanica, l'estetica pop rappresentava una sfida estremamente attuale per la cultura americana, edificata sul potere seduttivo della comunicazione pubblicitaria e commerciale.
Nella sua idea di un'arte "alla portata di tutti", l'artista si misura con i grandi capolavori del passato, dalla "Camera da letto" di van Gogh (in foto da: http://www.roylichtenstein.com/) alle nature morte di Picasso, dalla "Cattedrale di Rouen" di Monet alla "Fanciulla sdraiata" di Matisse. Solo per fare qualche esempio. Ma anche una cultura dello sguardo incline a mettere a fuoco scene di vita di tutti i giorni, come "Donna alla finestra" del 1964, che riprende Cape Cod Morning di Edward Hopper, del 1950.
Come spiega bene Gianni Mercurio, «la preoccupazione prioritaria di Lichtenstein era quella di comprendere l'arte come percezione visiva (…) Appropiarsi di una pittura "storica" e affrancarla dalla partecipazione emotiva ha rappresentato una delle caratteristiche più pregnanti della sua poetica».
A rivelarci ancora tanto della riflessione artistica e pittorica di Lichtenstein, sono anche le pennellate forti e stilizzate della serie "Brushstrokes", che possono essere considerate uno dei pezzi forti della mostra di Colonia. Dati il successo e il grado di affluenza, la mostra è stata prolungata fino al 17 ottobre.
Roy Lichtenstein. Kunst als Motiv Colonia, Museo Ludwig Fino al 17 ottobre 2010 www.museenkoeln.de/museum-ludwig

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