Renato Guttuso, il pittore realista che interpretò il proprio tempo

In Il Sole 24 Ore online
“Passione e realtà” è forse il binomio che al meglio lo rappresenta. Renato Guttuso era così, passionale e realista, profondo interprete della condizione umana, con tutti i suoi limiti, i suoi patimenti, le sue emozioni.
Forte di un impegno politico e sociale, acuto osservatore dei problemi del proprio tempo, all’arte assegnava il gravoso compito di “far prendere coscienza” della realtà e di essere “specchio” della vita.
Così, a scandire il percorso artistico del pittore del “realismo sociale” furono gli eventi incalzanti del fascismo, le atrocità della guerra, il percorso di rinnovamento della società italiana, i rivolgimenti politici innescati dal movimento studentesco sessantottino. Ma anche le situazioni dell’inurbamento postbellico, del lavoro femminile, delle lotte popolari del Mezzogiorno, del disagio sociale.
In prossimità del centenario della nascita del pittore, nel dicembre 2011, la Fondazione Magnani Rocca gli dedica una mostra, “Guttuso. Passione e realtà”, a Mamiamo di Traversetolo (Pr), fino all’8 dicembre. L’esposizione vuole anche ricordare la prima personale che la città di Parma dedicò all’artista negli anni tra il 1963 e il 1964.

Nelle sessantasei opere in mostra spiccano certamente capolavori come La spiaggia, il monumentale dipinto ad olio di 4,5 metri di base che l’artista destinò alla Galleria Nazionale di Parma. E come Caffè greco, giunto eccezionalmente in prestito dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid. E, ancora, come Il Comizio e Spes contra spem.
Ma per comprendere a fondo il grande maestro di Bagheria vanno studiati anche i suoi ritratti, le nature morte, i nudi femminili, i paesaggi. Tutti accomunati dalla costante ricerca di una pittura assai comunicativa, da continue verifiche, mutamenti, sperimentazioni. E da quelle tinte forti ereditate dalla luce intensa della sua Bagheria, come l’artista le descriveva nel 1971: “In Sicilia la luce è così forte che brucia i colori. Se li vuoi far vedere, li devi rinforzare”.
Sì, perché anche attraverso la parola il pittore lasciò il segno. Come egli stesso scriveva nel gennaio 1957: “Le parole di un pittore non sono che il suo diario. Egli non ha idee sulla pittura che non sian

Quella di Guttuso è la storia di un appassionato che visse dentro la Storia, che la interpretò, la rappresentò, la comunicò. A tinte forti soprattutto, ma a tratti anche pervaso da malinconia e solitudine. Con una certezza. Credere fermamente “in un’arte in cui sia possibile rendere conto delle passioni e dei sentimenti quali essi sono nel cuore umano”.
Guttuso. Passione e realtà.
Parma, Mamiano di Traversetolo, Fondazione Magnani Rocca
Fino all’8 dicembre 2010
http://www.magnanirocca.it/
Alessandra in
Parma, Mamiano di Traversetolo, Fondazione Magnani Rocca
Fino all’8 dicembre 2010
http://www.magnanirocca.it/
Alessandra in
Il Sole 24 Ore on line 2 ottobre 2010
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