Dialogo più stretto tra coop e industria


In Il Sole 24 Ore, 14 novembre 2009

Tra i fattori che possono aiutare il sistema produttivo del nostro Paese ad uscire dalla crisi, c’è anche l’avvio di un dialogo costruttivo tra aziende private e mondo della cooperazione.
“Le imprese coop devono imparare da quelle private la logica dell’efficienza e del profitto aziendale e il coraggio dell’innovazione. A loro volta, le aziende private devono apprendere dal mondo della cooperazione l’aspetto partecipativo inteso come superamento della conflittualità tra proprietà e lavoro”. Lo ha affermato Raffaello Vignali (foto a ds.), vice presidente della Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati.
Un’occasione per avviare questo dialogo è stato il convegno ieri delle cooperative di produzione e lavoro di Reggio Emilia, Parma e Piacenza aderenti alla Legacoop, promosso da ANCPL.
Nel corso dei lavori, la ricetta anti-crisi si è tradotta in proposte concrete: valorizzazione del capitale umano come centro dell’economia, ricerca di una nuova efficienza dell’impresa, capacità di osare nell’innovazione. Senza dimenticare che anche lo Stato deve assumere le proprie responsabilità, a cominciare da una gestione intelligente delle risorse, nonché da una revisione dell’attuale sistema di welfare.
La previsione è quella di un’uscita lenta dalla crisi. Secondo Andrea Tomat, presidente di Confindustria Veneto, “tutto dipenderà dalle politiche che verranno decise. Il welfare è il problema principale da affrontare: concepito com’è oggi non potrà funzionare tra dieci-quindici anni”.
Dunque, fermo restando che il tratto peculiare del sistema cooperativo è la partecipazione dei soci lavoratori, come dobbiamo immaginare l’impresa post-crisi, sia essa privata o non? Risponde Carlo Zini, presidente di Ancpl: “E’ quella orientata alla creazione di un valore duraturo nel tempo, che valorizza appieno l’apporto della risorsa umana”.
Ancpl è rappresentata da 859 cooperative e 6 consorzi. Nel 2008 il volume d’affari consolidato è stato di oltre 12 miliardi di euro. Nelle imprese associate lavorano 36.995 addetti, di cui 24.400 soci lavoratori.

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