Ricerca: obiettivo 3 per cento per il 2015

Nel 2015 la percentuale del Pil destinata alla ricerca in Italia potrà raggiungere quota 3%. Questa la previsione che Pasquale Pistorio, vicepresidente di Confindustria per l'Innovazione e la Ricerca, ha espresso in occasione della tavola rotonda promossa mercoledì a Modena dall'Acri, associazione di fondazioni e casse di risparmio. E intanto, come ha ricordato il ministro dell'Università, Fabio Mussi, la Finanziaria 2008 si prepara a stanziare 10 milioni di euro di incentivazione fiscale per le fondazioni che investono in ricerca. «I fondi destinati alla ricerca in Italia -ha commentato Pistorio- sono attualmente pari all'1,1% del Pil. Un dato allarmante se pensiamo che solo la Cina vi destina l'1,4% del proprio prodotto interno lordo». Sul fronte della spesa privata, il sistema dimensionale dell'impresa italiana e la mancanza dell'aspetto di trascinamento da parte dello Stato sono fattori di debolezza che vanno risolti. Come? Risponde Pistorio: «Facendo crescere le imprese e mutandone la caratterizzazione settoriale laddove quel settore fosse maturo anche in termini di ricerca. Inoltre, aumentando i trasferimenti dello Stato in materia». L'ambizione di raggiungere il traguardo dell'1,4% del Pil nel 2009 e quello del 3% nel 2015 nasce concretamente da un pacchetto di misure proposto da Confindustria e in gran parte recepito dalla nuova Finanziaria. Tra i provvedimenti, l'aumento dal 15% al 40% del credito d'imposta automatico per quelle imprese che danno avvio a progetti di ricerca in collaborazione con l'Università e il sostegno alle start up innovative, con esonero dagli oneri speciali per ricercatori (8 anni) e dipendenti (3 anni). Questa seconda misura è per il momento limitata al meridione, «ma ci auguriamo che venga estesa all'intero Paese». Nel corso della tavola rotonda, il presidente dell'Acri, Giuseppe Guzzetti, ha annunciato l'avvio di un progetto in collaborazione tra diverse Fondazioni nel settore agroalimentare e la promozione di un fondo chiuso «che investirà in progetti di joint venture tra Università e imprese nei settori della biomedicina, scienza dei materiali, agro-food e tecnologie energetico-ambientali». Nel 2006 le risorse messe a disposizione dalle Fondazioni di origine bancaria a favore della ricerca sono aumentate del 20%, attestandosi complessivamente su una cifra pari a 171,1 milioni di euro a fronte di 1.539 iniziative. Il settore supportato maggiormente dalle Fondazioni è stato quello della ricerca e sviluppo in campo medico, con 330 erogazioni pari a 50,7 milioni di euro (+51,7% rispetto al 2005). Seguono la ricerca sperimentale nel campo delle scienze naturali e tecnologico (47,5 milioni di euro) e le scienze sociali (11,5 milioni di euro).

Alessandra Ferretti

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